Allergie e dermatiti da cosmetici: cosa sono e come evitarle
Si fa ancora molta confusione quando si parla di allergie o dermatiti causate dall’utilizzo dei cosmetici. Questo perché, nonostante abbiano meccanismi di induzione completamente differenti, le reazioni acute sono molto simili quali per esempio arrossamento, edema, eritema, papule, vescicole o bolle. Cerchiamo quindi di fare chiarezza.
Le valutazioni di innocuità su un prodotto cosmetico hanno l’obiettivo di determinare se un ingrediente, inserito in quel prodotto, possa potenzialmente indurre irritazione o sensibilizzazione nelle normali condizioni d’uso e anche in caso di possibile uso scorretto. In funzione del prodotto oggetto di valutazione occorrerà selezionare il tipo di test più idoneo che tenga conto della frequenza di applicazione, della durata, della sede e delle modalità.
La dermatite irritativa da contatto è una reazione infiammatoria cutanea che non coinvolge il sistema immunitario ed ha caratteristiche ed evoluzione in base al tipo di sostanza irritante che l’ha causata, dalla modalità e dal tempo di utilizzo e anche dalla suscettibilità individuale. La dermatite irritativa da contatto nella sua forma acuta viene spesso confusa con una reazione allergica proprio per la similarità delle manifestazioni cutanee. Con il trascorrere del tempo la dermatite irritativa acuta può sfociare nella sua forma cronica che è caratterizzata da una alterazione della funzione barriera della cute associata ad un aumento del ricambio cellulare.
Il principale test per valutare il potere irritativo cutaneo è il cosiddetto test epicutaneo Patch Test che può essere svolto in diverse modalità: con applicazione occlusiva cioè con l’applicazione di un cerotto o in applicazione aperta. Può essere inoltre eseguito con applicazione singola o ripetuta per evidenziare gli eventuali effetti cumulativi di una sostanza. Gli eventuali effetti di irritazione vengono valutati a tempi prestabiliti dopo l’applicazione del prodotto e rimozione del cerotto occlusivo.

Le reazioni allergiche sono invece causate da una risposta immunologica specifica nei confronti di una determinata sostanza applicata sulla cute. Si parla in questo caso di potere sensibilizzante cutaneo quando una sostanza detta allergene è in grado di penetrare attraverso l’epidermide, legarsi al suo recettore carrier e attivare così le cellule del sistema immunitario quali principalmente le cellule di Langerhans e le cellule T.
Nel caso si realizzi il contatto tra una sostanza sensibilizzante e la cute, nel giro di 24-48 ore si assiste ad una reazione infiammatoria che persiste fino ad alcuni giorni con edema, arrossamento, prurito e vescicole. Una reazione di sensibilizzazione può espandersi e diventare cronica trasformandosi nel tempo in una dermatite allergica da contatto con danni estetici e funzionali permanenti. La valutazione del potere sensibilizzante avviene attraverso il Patch test ad insulto ripetuto.
Occhi e viso: le parti più colpite dall’allergia ai cosmetici
Particolare attenzione deve essere posta alle manifestazioni di allergia ai cosmetici agli occhi. Sono stati sviluppati test di irritazione oculare per accertare la potenzialità di una data sostanza a produrre arrossamento, bruciore, prurito ma anche congiuntivite, gonfiore dell’iride o opacità della cornea dopo una sola applicazione. Gli eventi avversi di irritazione oculare normalmente rientrano ai livelli normali dopo 21 giorni. Prima della realizzazione di test sperimentali in vivo è possibile ottenere informazioni utili analizzando i dati a disposizione pubblicati da studi su animali o sull’uomo, conoscendo le proprietà chimico-fisiche della sostanza, in particolare del pH, o ricercando altri dati su studi eseguiti precedentemente in vivo relativamente alle mucose.
In linea generale i cosmetici non devo essere applicati nella zona in prossimità dell’occhio. L’applicazione specifica sul contorno occhi viene supportata dall’esecuzione di test oftalmologici monitorati e medici e oculisti che monitorano l’applicazione del prodotto per circa un mese su volontari.
Dermatite da cosmetici: i sintomi e cosa fare
I sintomi di una dermatite irritativa da contatto, come potrebbe manifestarsi a seguito dell’uso di prodotti cosmetici, possono coinvolgere sia gli strati superficiali dell’epidermide manifestandosi con fenomeni di desquamazione o ipercheratosi, sia gli strati più profondi del derma dove l’attivazione della risposta infiammatoria porta alla comparsa di arrossamento, vasodilatazione, papule, vescicole e edema.
I sintomi di una reazione di sensibilizzazione allergica da cosmetici sono prevalentemente eritema, edema, papule, vescicole o bolle fino ad arrivare al coinvolgimento del livello sistemico. Per fare una corretta diagnosi è opportuno basarsi sull’analisi della storia del paziente e su un accurato esame dermatologico.
Nel caso si presentassero sintomi di irritazione cutanea in forma lieve può essere sufficiente sospendere l’utilizzo del cosmetico. Nei casi più seri e severi soprattutto di reazioni allergiche può essere necessario l’utilizzo di antistaminici e/cortisonici. In caso di dubbi o incertezze è sempre consigliato un parere di un medico o del farmacista.
Nel caso si fosse a conoscenza di allergie a determinate sostanze o eventi di irritazione avvenuti precedentemente in seguito all’utilizzo di un prodotto si consiglia l’applicazione di una piccola quantità in un punto non in vista della cute, preferibilmente nell’avambraccio, e attendere dalle 24 alle 48 ore per essere sicuri di non manifestare reazioni avverse.
Cosa sono i cosmetici ipoallergenici e a cosa serve il patch test ad insulto ripetuto.




Più che di prodotti anallergici è più corretto parlare di cosmetici studiati/formulati per ridurre i rischi di allergia.
Gli ingredienti cosmetici che sono risultati essere maggiormente responsabili delle reazioni allergiche sono i coloranti, le essenze profumate ed i conservanti.
Il claim cosmetici ipoallergenici è uno dei claim maggiormente attenzionati dagli organi di controllo. Se utilizzato solo in riferimento alla profumazione che è stata inserita nel prodotto, indica che la fragranza non contiene nessuna delle 26 sostanze a maggiore potenzialità allergizzante o che ne contiene piccole quantità tali da non essere in grado di scatenare una reazione avversa in alcune persone allergiche o intolleranti.
Tali allergeni si possono trovare nell’etichetta dei cosmetici con le seguenti denominazioni:
- Alpha-isomethyl ionone
- Amyl cinnamal
- Amylcinnamyl alcohol
- Anise alcohol
- Benzyl alcohol
- Benzyl benzoate
- Benzyl cinnamate
- Benzyl salicylate
- Butylphenyl methylpropional
- Cinnamal
- Cinnamyl alcohol
- Citral
- Citronellol
- Coumarin
- Eugenol
- Evernia furfuracea
- Evernia prunastri
- Farnesol
- Geraniol
- Hexyl cinnamal
- Hydroxyisohexyl 3-cyclohexene carboxaldehyde
- Hydroxycitronellal
- Isoeugenol
- Limonene
- Linaool
- Methyl 2-octynoate.
Nel caso invece generico di prodotto ipoallergenico bisogna accertarsi che siano stati eseguiti tutti i test e le valutazioni necessarie in quanto possono essere contenute diverse sostanze in grado di dare una reazione allergica. Per avere un cosmetico il più possibile ipoallergico deve essere evitata la presenza di allergeni conosciuti e anche di precursori di allergeni tenendo in considerazione le sostanze classificate irritanti o sensibilizzanti a vari livelli dalle commissioni scientifiche (quali per esempio alcuni conservanti o coloranti utilizzati nelle tinture per capelli) e anche i dati su eventi avversi registrati dalla cosmetovigilanza post-market.
Il Patch test per cosmetici ad insulto ripetuto è il test che viene utilizzato per valutare il potere sensibilizzante di un prodotto e consiste nell’esporre la cute al prodotto potenzialmente sensibilizzante in modo ripetuto e controllato, per esempio applicazioni da 48 ore ripetute per 3 settimane. Dopo un periodo di sospensione di almeno 2 settimane si esegue un’altra applicazione in occlusione a dose singola e si valutano parametri quali eritema, edema, desquamazione dopo 72 ore dalla rimozione del prodotto. Questo tipo di test viene eseguito per prodotti indirizzati ad un target particolarmente suscettibile di consumatori quali bambini, soggetti con pelle sensibile, prodotti per la mucosa oculare o labiale.
I cosmetici anallergici: i consigli per chi soffre di allergie




Considerando, come detto prima, che non si può parlare propriamente di cosmetici anallergici, è difficile definire un cosmetico adatto a persone allergiche in quanto le sostanze che causano irritazione o allergiche possono essere diverse.
Sicuramente tra le sostanze più soggette a questo tipo di problematica sono gli allergeni dei profumi. Si consiglia di leggere bene in etichetta la presenza di una o più delle 26 sostanze definite allergeni.
Anche la presenza di Nichel potrebbe dare problemi di allergie, occorre quindi assicurarsi che il prodotto sia stato testato per la ricerca di questo metallo pesante.