Cos’è la fermentazione
Nel 19° secolo Pasteur introdusse il termine fermentazione nel mondo scientifico, indicando il processo chimico attraverso il quale alcuni microrganismi ricavano dal glucosio, uno zucchero semplice a 6 atomi di carbonio, l’energia vitale per le loro funzioni. La fermentazione è in realtà un processo utilizzato inconsapevolmente dall’uomo nel settore alimentare da secoli, per la produzione di alimenti come birra, pane e yogurt.
Tra i microrganismi coinvolti nella fermentazione, i batteri, in particolare, sono in grado di produrre nutrienti come l’acido lattico attraverso il processo fermentativo, a partire dal glucosio (i famosi lattobacilli) ma i vari prodotti del processo di fermentazione batterica sono diversi a seconda della specie coinvolta. E’ possibile quindi ottenere alcol etilico, acido acetico o acido succinico a seconda del tipo di fermentazione in atto e spesso non solo a partire da glucosio, ma anche da aminoacidi semplici.
Questo processo biologico ha destato nei tempi moderni un notevole interesse applicativo a livello cosmetico, come metodo di produzione alternativo di particolari ingredienti a partire da estratti vegetali, incontrando l’attenzione di un pubblico di consumatori rivolti al mondo della natura e alla selezione di ingredienti di origine naturale.
Creme fermentate: caratteristiche e ingredienti utilizzati

Sono state infatti sfruttate particolari specie batteriche in grado di idrolizzare i trigliceridi degli estratti vegetali e di ottenere fitoattivi per via fermentativa. I vantaggi di questo processo sono la selezione delle specie vegetali desiderate, la naturalità del processo, che non subisce forzature ma avviene in modo del tutto fisiologico, con un passaggio finale che consente di ottenere il fitoestratto ottenuto per fermentazione a concentrazione più elevata di antiossidanti, vitamine e proteine rispetto all’ingrediente non fermentato. Un esempio illustre è l’olio di oliva fermentato ad uso cosmetico: può arrivare a contenere fino a 50 volte una concentrazione più elevata di omega-3 e omega-6 rispetto alla sua versione non fermentata.
Un vantaggio che si riscontra nei cosmetici con ingredienti fermentati è l’elevata tollerabilità cutanea, azione sfruttata moltissimo nelle creme, che risultano idonee per tutti i tipi di pelle in quanto il processo di fermentazione tende a convertire anche la maggior parte degli allergeni eventualmente presenti nell’estratto botanico in sostanze non allergizzanti.
Trattandosi di un processo naturale, la sicurezza è un altro elemento di forza, anzi questo spesso porta ad evitare la presenza di residui di pesticidi e diserbanti che potrebbero essere presenti nell’ingrediente non fermentato.




Mercato e futuro: l’evoluzione dei cosmetici fermentati
Punto chiave del processo fermentativo è quindi la selezione del materiale di partenza e del microrganismo coinvolto, ma i numerosi vantaggi applicativi, come l’elevata concentrazione di attivo, la grande tollerabilità cutanea, la migliore biodisponibilità dell’attivo e la compliance con il mondo del biologico rendono questa tecnica produttiva sempre più imponente nel settore cosmetico, e idonea alle esigenze dei consumatori selettivi e sensibili alla scelta e all’origine degli ingredienti cosmetici.