I liposomi sono strutture vescicolari a forma sferica fisiologicamente presenti nello strato spinoso dell’epiderma. I liposomi fisiologici si formano nei corpi del Golgi e sono trasportati dallo strato basale verso gli strati più esterni dell’epidermide per contribuire alla componente lipidica della barriera cutanea.
I liposomi sono noti come sistemi “membrana-mimetici” perché con struttura simile ai lipidi di membrana, già usati in campo farmaceutico come carrier per il trasporto di sostanze ad attività farmacologica e come modello sintetico di bio-membrane prima che il mondo cosmetico rivolgesse l’interesse a questo sistema di veicolazione (il primo cosmetico a base di liposomi è stato prodotto nel 1987), con un trend sempre in crescita.
Cosa sono e a cosa servono
Tecnicamente i liposomi sono fosfolipidi organizzati in vescicole a singolo o doppio strato che contengono una cavità acquosa centrale; queste piccole strutture si formano per la presenza di costituenti con coda idrofoba affine ai lipidi e una testa idrofila affine all’acqua e alle sostanze idrofile, in maniera del tutto analoga alle membrane cellulari.

Utilizzo in cosmetica: vantaggi e svantaggi dei prodotti a base di liposomi
Quali vantaggi offrono i cosmetici a base di liposomi? Primo fra tutti, l’elevata biocompatibilità, dovuta proprio alla struttura affine ai lipidi di membrana, il che li rende praticamente anallergici. Inoltre, offrono una serie di vantaggi formulativi: dall’eliminazione dei solventi organici, data la capacità di incorporare sostanze idrofile e lipofile, alla protezione dei funzionali dall’azione fisiologica degli enzimi che i cosmetici “incontrano” durante l’applicazione sulla pelle, nonché alla capacità di intervenire sull’idratazione cutanea grazie al potenziamento della funzione barriera naturale della cute. Anche eventuali degradazioni dei funzionali dovute al pH degli ambienti cutanei possono essere “bypassate” con questa tecnologia applicativa.
Le piccole dimensioni dei liposomi e la loro natura simil-membrana permette l’attraversamento dello strato corneo con possibilità di agire come idratanti in sé e inoltre di preservare attivi instabili dalla degradazione enzimatica. A seconda della dimensione, si distinguono in monolamellari, unilamellari e plurilamellari, mentre si parla di fitosomi quando si utilizzano fosfolipidi di soia che veicolano principi attivi vegetali, come ad esempio l’acido glicirretico (derivato dalla liquirizia) che ha problemi di solubilità in una formulazione classica.




Gli svantaggi dei liposomi sono principalmente di tipo tecnico: data la natura complessa delle strutture liposomiche, i costi di produzione e di vendita delle materie prime sono elevati; inoltre l’eventuale presenza di emulsionanti o tensioattivi in formulazione può determinare alterazione della struttura liposomiale data la possibilità di creare interazioni con strutture anfifiliche.
Dal punto di vista applicativo nel settore della cosmesi, partendo dalle creme viso e corpo pionieristiche per l’utilizzo dei liposomi, è possibile trovarli oggi anche in dopobarba, dentifrici, emollienti labbra e tanti altri cosmetici.
E’ importante evidenziare che talvolta i consumatori pensano erroneamente che l’indicazione “liposoma” si ritrovi nella lista degli ingredienti: ma si tratta di sistemi carrier, pertanto saranno indicati nella descrizione del prodotto. La descrizione tecnica e dettagliata del sistema liposomiale può rivelarsi anche un’arma di marketing, se correttamente impiegata, per spiegare la scientificità di una preparazione cosmetica al consumatore finale.