Cos’è un packaging per cosmetici biodegradabile?
La sostenibilità di una produzione cosmetica deve tenere conto di tutti gli aspetti legati alla messa a disposizione del pubblico di un prodotto finito. Sicuramente uno degli aspetti impattanti è quello che riguarda il packaging, che generano un inquinamento significativo se si tiene conto dell’enorme quantità di cosmetici utilizzati ogni giorno del mondo. Per questo motivo le aziende di produzione dei packaging cosmetici hanno iniziato da anni a proporre alle aziende cosmetiche, terziste o non, packaging con caratteristiche di biodegradabilità per ridurre al minimo l’apporto di questa parte della filiera all’inquinamento ambientale.
Ma cosa si intende per packaging biodegradabile? In generale un packaging è biodegradabile quando, disperso nell’ambiente, viene degradato facilmente ad elementi meno inquinanti ad opera di batteri o altri microrganismi. Un packaging biodegradabile deve essere però anche “sostenibile”, nel senso che per la sua produzione devono essere stati ottimizzati i processi produttivi in modo da essere meno inquinanti possibili, il materiale di partenza per la produzione deve essere riciclato e riutilizzabile.
Inoltre, non meno importante, è che sia semplificato il sistema di imballo di un cosmetico sostenibile, riducendo l’utilizzo dei packaging secondari solo dove strettamente necessario.
Allo stesso tempo però, il packaging deve mantenere le sue funzioni di contenimento ed integrità del cosmetico in esso contenuto, essere sicuro e consentire l’inserimento delle informazioni obbligatorie dell’etichetta.

Quali sono i materiali più adatti?
Il materiale biodegradabile per eccellenza per i fornitori dei packaging cosmetici è la carta: si è partiti da una prima fase di utilizzo di carta riciclabile nel packaging secondario a una vera e propria sostituzione dei packaging primari con la cosmesi solida che sta spopolando in questo momento. Questo ha incontrato moltissimo l’interesse dei consumatori, che reputano virtuosa la scelta di eliminare la plastica e puntare su una materia prima rinnovabile come la carta.
Dove la tipologia di cosmetico non consenta l’utilizzo della carta, le aziende di packaging propongono bioplastica, un tipo di plastica ottenuta da fonti rinnovabili come canna da zucchero, non biodegradabile ma riutilizzabile. Spesso questo si accompagna alla scelta di ridurre lo spessore dei contenitori per i cosmetici.
Altra soluzione è quella di utilizzo del vetro, che è biodegradabile, riutilizzabile e sicuro nella conservazione dei cosmetici. Un suo limite di utilizzo è legato alla fragilità del materiale, non idoneo per tutte le tipologie di prodotti cosmetici.
Anche gli scarti di lavorazione del legname sono entrati nella composizione di packaging biodegradabili, con la semplice aggiunta di additivi naturali. Il settore di produzione dei packaging cosmetici è evidentemente alla continua ricerca di materiali innovativi da proporre sul mercato.
Perché un’azienda dovrebbe scegliere contenitori per cosmetici biodegradabili?
Le aziende cosmetiche, d’altro canto, sono sempre più indirizzate alla selezione di contenitori biodegradabili perché il mercato dei consumatori lo chiede, e la sensibilità a questa esigenza non può più essere trascurata. Per molte aziende, la scelta è anche valoriale, per dimostrare la possibilità di agire su tutta la filiera produttiva nel proporre un cosmetico ecosostenibile.

La scelta di Cosmoderma per un packaging biodegradabile ed ecosostenibile.
Cosmoderma, che nella sua offerta di produzione cosmetici conto terzi si occupa di tutti gli aspetti che riguardano la realizzazione di un prodotto finito per il mercato, propone ai suoi clienti anche imballaggi ottenuti dando nuova vita agli scarti di legno già certificati FSC. I trucioli di legno riciclati diventano quindi la base rinnovabile per ulteriori lavorazioni, dando vita a materiale per packaging ottenuto con significativa riduzione delle emissioni in atmosfera di anidride carbonica.
Ad oggi la scelta di un packaging biodegradabile e sostenibile è sempre più un’esigenza non solo commerciale, ma etica e valoriale per le aziende e nell’interesse di tutti i consumatori.